Formazione
Invisiblefarm si aggiudica la formazione e-learning del personale sanitario dell’Emilia-Romagna

La software house bresciana Invisiblefarm ha vinto la gara indetta dall’AUSL di Bologna per la formazione sanitaria destinata al personale del Servizio Sanitario Regionale dell’Emilia-Romagna. Un progetto di ampio respiro che coinvolgerà oltre 68.000 operatori sanitari, attraverso corsi e-learning erogati sulla piattaforma regionale SELF/E-llaber. La commessa segna un importante traguardo per l’azienda e apre nuove prospettive di collaborazione scientifica e tecnologica.
Un progetto regionale per la formazione sanitaria digitale
Il progetto, che partirà a metà maggio 2025 e proseguirà per un anno (con possibile rinnovo per il secondo), prevede la progettazione e produzione di corsi e-learning in collaborazione con il personale scientifico dell’AUSL bolognese. I contenuti saranno ospitati sulla piattaforma regionale SELF/E-llaber, sistema federato di formazione online della Pubblica Amministrazione in Emilia-Romagna. Le tematiche comprenderanno la sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/08) e contenuti clinici e specialistici, tutti obbligatori per il personale sanitario.
Un pubblico di oltre 68.000 operatori sanitari
Alla data del 31 dicembre 2024, il Servizio Sanitario Regionale contava 68.892 dipendenti. Grazie all’e-learning, la formazione diventa tracciabile, continua e flessibile, contribuendo in modo significativo al miglioramento dei servizi sanitari regionali.
Intelligenza artificiale a supporto dell’e-learning
A conferma della propria vocazione innovativa, Invisiblefarm sta integrando strumenti basati su intelligenza artificiale, come la sintesi infografica automatica dei moduli e sistemi di valutazione personalizzati, per migliorare l’efficacia della fruizione.
Un progetto che unisce tecnologia, salute e conoscenza
«Per noi è motivo di orgoglio portare la qualità e l’innovazione made in Brescia in una contesto come quello della formazione sanitaria in Emilia-Romagna», ha dichiarato Roberto Cantoni, CEO e co-fondatore di Invisiblefarm.
«Questo progetto non è solo una sfida tecnologica, ma una grande opportunità di collaborazione scientifica che mette al centro le persone, la salute e il sapere».
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