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Il collaudo nelle opere di Illuminazione Pubblica

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Il collaudo rappresenta una fase fondamentale dei lavori pubblici e degli interventi realizzati in concessione, come spesso avviene nella riqualifica degli impianti di Illuminazione Pubblica.

Invisiblefarm in questo campo opera ormai da diversi anni, svolgendo il collaudo di opere di illuminazione pubblica presso una trentina di comuni.

Normative vigenti

Il collaudatore, avvalendosi eventualmente di collaboratori, può svolgere un collaudo di tipo tecnico amministrativo, oppure un collaudo in corso d’opera.

Nel Codice degli appalti, la norma che disciplina il collaudo nelle opere pubbliche è l’articolo 102 “Collaudo e verifica di conformità” del D.Lgs. 50/2016. Secondo tale norma il collaudo delle opere pubbliche deve concludersi entro sei mesi dall’ultimazione dei lavori, salvo casi di particolare complessità.

Il collaudo in corso d’opera

Quando si parla di collaudo in corso d’opera si intende che le lavorazioni vengono sottoposte a verifiche da parte del collaudatore durante il loro svolgimento. Quindi, si ha la possibilità di verificare, non solamente la completezza, l’adeguatezza e la buona lavorazione fatta, ma anche ispezionare lavorazioni che ad opera completata sono difficilmente raggiungibili, come per esempio cavidotti.

Queste opere civili, risultano, infatti, difficili da verificare senza essere compromesse e poi costosamente ripristinate, mentre, attraverso un collaudo in corso d’opera, questa indagine risulta più semplice ed efficace.

Il collaudo tecnico amministrativo

Il collaudo tecnico amministrativo rappresenta l’intervento che viene svolto dopo la chiusura dei lavori fatta dalla direzione lavori e che certifica da un punto di vista tecnico e amministrativo il raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’amministrazione nel contratto di concessione sottoscritto e nel progetto esecutivo approvato.

Parlando del collaudo tecnico amministrativo, sono diversi i controlli che vengono effettuati.

Dal punto di vista tecnico si eseguono delle uscite sul campo, ovvero delle uscite in contraddittorio, con la ditta appaltatrice, il RUP e il direttore lavori. Vengono eseguiti dei sopralluoghi dove si constata la qualità e la completezza dei lavori eseguiti, nel rispetto del progetto esecutivo approvato e, più nel complesso, del contratto sottoscritto.

Mentre da un punto di vista amministrativo, guardando la documentazione della procedura a vaglia dell’affidamento, si verifica l’adesione alla normativa in vigore: in ambito del percorso della concessione e per quanto riguarda eventuali interventi durante le opere. Inoltre, viene verificato che siano rispettive della normativa anche la procedura eseguita, la giudicazione e la realizzazione.

Infine, vengono controllati anche i documenti contabili inseriti nel progetto esecutivo approvato, nel contratto e nei documenti forniti dalla direzione lavori, analizzando i conti e verificando che siano in linea con gli obiettivi che l’amministrazione si prefiggeva di raggiungere.

Test e verifiche di collaudo nell’illuminazione pubblica

Gli obiettivi da raggiungere normalmente vengono definiti nei due pilastri che regolano l’attività del collaudatore, ovvero il contratto e il progetto esecutivo.

Dal punto di vista dell’illuminazione pubblica, vengono svolte determinate verifiche illuminotecniche per garantire la corretta illuminazione delle strade. Tramite un luxmetro si eseguono delle verifiche riguardo l’illuminamento registrato sul terreno, che devono rientrare nei valori delle diverse categorie illuminotecniche. Queste vengono definite secondo le normative UNI 11248 “Illuminazione stradale, selezione delle categorie illuminotecniche” e UNI EN 13201 “Illuminazione stradale, requisiti prestazionali, calcolo delle prestazioni, metodi di misura delle prestazioni fotometriche”

Inoltre, vengono svolte delle verifiche sui quadri e sulle giunzioni e dei controlli sulle certificazioni richieste per i componenti installati. Vengono anche analizzate una serie di documentazioni chieste alla Direzione lavori e alla società installatrice che devono rispettare le normative del settore.

Esito del collaudo

Conclusi i diversi collaudi, se con esito positivo da un punto di vista tecnico, economico, contabile e amministrativo, viene rilasciato al RUP e alla società che ha svolto i lavori, un certificato di collaudo.

Al contrario, in caso di esito non favorevole, è necessario intervenire correggendo il problema. Generalmente vengono date delle prescrizioni, per cui il collaudatore dà un termine di tempo entro cui deve essere previsto l’intervento per sanare l’anomalia registrata. Una volta sanato il problema si può procedere ad un ulteriore sopralluogo e collaudo.

Il collaudo, quindi, risulta una fase importantissima all’interno dei lavori sugli impianti di illuminazione pubblica svolti dai Comuni. Una garanzia che le opere svolte siano conformi alle diverse normative e che si preservino durante tutto l’arco previsto della loro vita.

Per ulteriori informazioni riguardo i servizi offerti da Invisiblefarm in questo settore visualizza la relativa pagina: Illuminazione Pubblica.

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